Trattato di ontologia
Constantin
Noica
a cura di
Solange Daini

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L'ontologia tradizionale
ha avuto come fine la contemplazione
di un Essere Perfetto e, in qualche modo, elevato. Da Heidegger in poi, i filosofi si sono
spesse volte rammaricati del fatto che un tale orientamento abbia condotto allo scacco dell'ontologia stessa. Ma che succederebbe se l'ontologia non
partisse più dall'alto, da un Empireo dell'essere, bensì dal basso? E' ciò che si
chiede Noica, in un trattato che racchiude trent'anni di riflessione filosofica. Partire dal basso può significare, innanzi tutto, restituire un tono più umile
a una simile riflessione,
nell'ultimo secolo sempre più impallidita
di fronte ai successi della
ricerca scientifica. Quest'ultima, difatti, ha saputo dissertare di più e meglio
sui vari aspetti della filosofia tradizionale, screditando la filosofia stessa e la sua secolare autorità. L'unico dominio non ancora nominalmente affetto da scientismo è quello dell'essere in quanto tale: e, proprio per questo, di tutte
le forme filosofiche possibili l'ontologia sembra presentarsi come quella dotata di maggior senso
attuale. Ma se l'ontologia
verrà reinaugurata 'dal basso', la contemplazione dell'essere non potrà non avere inizio e fine che nel quotidiano
intramondano, nella datità delle cose che sono.
E' da queste premesse che si sviluppa il
discorso noichiano, fondato su un severo richiamo al compito essenziale e sfuggente della filosofia: il poter dire, appunto, che ogni cosa
è nella misura in cui è,
e pertanto il comprendere il mondo nella doppia
accezione del
capirlo e dell'avvolgerlo.
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Saggio sulla filosofia tradizionale New!
Constantin
Noica
a cura di
Solange Daini

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Un'acuta analisi della storia del pensiero e delle sue strutture, da Platone a Heidegger, senza trascurare contributi goethiani e biblici, porta Constantin Noica a formulare una nuova definizione
di 'ragione' e a individuare i fondamenti di un ontologia del divenire entro l'essere.
Il saggio, che
risente degli studi di logica
negli anni del soggiorno berlinese (1940-44), e che al contempo ospita una profonda riflessione sulle categorie dialettiche tradizionali, quelle kantiane in primis, enuncia per la prima volta il postulato della filosofia noichiana, che verrà poi elaborato compiutamente in un saggio di un trentennio successivo, il Trattato di Ontologia, del 1981.
'Come esiste un posse che si rifiuta
all'esse, ma ne esiste anche uno che
rimanda come potenzialità
a questo, così esiste un fieri che si rifiuta
all'esse, ma anche un fieri che si
coinvolge in questo: il divenire entro
l'essere' (dall'Introduzione
dell'autore).
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